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Il boxer sul carrello

Orgoglioso e impaziente condussi Raul davanti al carrello messo in opera, attaccato alla bici e pronto. La parte anteriore aperta per l’accesso invitava a salirci.
Guardai il mio cane e ordinai perentorio: «Op!».
Raul mi guardò con quello straordinario punto interrogativo nel muso che solo lui sapeva fare.
«Vorresti forse dire che devo salire su quel coso?» metadomandò stralunato.
«Op!» riprovai con maggiore energia.
«Ma neanche morto» fu la sua risposta.
Raul, razza boxer di origine teutonica, aveva un senso della disciplina spinto fino all’immolazione. Al terzo ordine abbaiato dal padrone, accompagnato da una energica sollecitazione con il collare, mi guardò come il condannato guarda il comandante del plotone di esecuzione e salì riottoso sul carrellino.
Chiusi con la cerniera il telo anteriore e guardai soddisfatto Raul, imprigionato e offeso.
Seduto sulle zampe posteriori, guardingo e preoccupato, sfoggiava la sua migliore interpretazione de “l’essere più avvilito nella storia dell’universo”. Salii sulla bicicletta e mi concessi venti metri di prova.
Il trabiccolo funzionava benissimo. Ero soddisfatto. Ignorai Raul che provava a dirmi qualcosa di poco lusinghiero sui miei antenati e ripresi più baldanzoso il giro.
Fantastico! Il carrellino era percettibile in partenza, quando si doveva vincere l’inerzia. Appena la bici acquistava velocità, il peso supplementare si annullava. Ovviamente avrei dovuto guardarmi dalle salite, ma le cartine e lo studio del percorso mi assicuravano che il Danubio nel suo scorrere verso il mare non sale mai in collina. In Germania i fiumi li fanno così.

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2009-11-05-15-41-46  Mosso Santa Maria - Ca' d'la Minna_edited.jpg
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