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La devozione di Fanny per gli dei pagani

La devota zia Fanny era impaziente di rendere omaggio alla Madonna di Pompei, a cui voleva dedicare un rosario recitato a memoria, completo di tutti i misteri, che per lei erano una preghiera quotidiana. Contemporaneamente i giovinastri del gruppo erano alla ricerca dei reperti storici, visitando i celebri scavi. Una statua di una divinità pagana, probabilmente Artemide, attirò la loro attenzione. Con uno stratagemma riuscirono a illudere zia Fanny che quella fosse la rappresentazione della Madonna di Pompei; spiegarono compunti come avessero saputo di particolari indulgenze pregandola.
Fanny abboccò e con la devozione che le era abituale, omaggiò con un devoto rosario la figlia di Giove. Probabilmente i nipoti irriverenti con quel gesto si giocarono il paradiso, ma lo spasso fu assicurato, anche se nessuno osò svelare lo scherzo alla severissima Fanny, consci che tra le sue qualità di spicco non brillava il senso dell’umorismo.
Forse la pia donna in quel frangente implorò una grazia speciale ad Artemide, forse fu esaudita. In tal caso Fanny avrebbe dovuto riconsiderare in una luce nuova i rapporti celesti tra la Madonna e gli dei del monte Olimpo.

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