Benvenuto
I motivi per augurare il benvenuto a qualcuno possono essere tanti. Il più comune è la nascita di un bebè. Nell'ambito religioso il momento in cui si accoglie il neonato è il battesimo, cerimonia in cui si assegna il nome, - ma ciò è quasi marginale - soprattutto con il rito battesimale lo si iscrive ufficialmente tra i membri di una specifica confessione religiosa, incuranti che il piccolo battezzando non sia ancora in grado di intendere e di volere.
Un'altra circostanza in cui si vuole offrire una cerimonia di benvenuto a qualcuno è l'adozione.
In tutti i casi, la cerimonia laica con cui si festeggia una nuova presenza in famiglia, mette al centro dei riti e delle simbologie connesse, le figure di coloro che ben accolgono e di colui o colei o coloro che vengono benaccolti.
In genere sono i genitori di un neonato che hanno un ruolo centrale nella formulazione del benvenuto, questo anche quando si verifica un'adozione di persone più grandicelle. Ma è frequentissimo che una parte importante nella cerimonia venga affidato a fratelli o sorelle del festeggiato o anche - perché no - coinvolgendo attivamente nonni e nonne, zii e zie o altri parenti di diverso grado.
Anche il benvenuto, come tutte le cerimonie non a carattere religioso, ha un copione libero, costruito su indicazioni di chi vuole l'evento, congegnandolo nei ritmi, nei gesti, nei tempi, nelle azioni, graditi dai protagonisti, ottenendo una celebrazione indimenticabile e unica, come un abito di alta sartoria.